Quanti approdano qui

domenica 17 maggio 2015

 - Recinzione quarta in parti due -

- Che ti piacesse aver ragione l'avevo intuito, ma che arrivassi a questo punto pur di averla, proprio non lo avrei mai creduto!
- ...E quale punto sarei arrivata, secondo te?
- Al punti di farti falsa e bugiarda!
- Ma che dici? Falsa e bugiarda io?
- Sì proprio tu!
- Ma tu sei pazzo!
- No, io ho ragione!
- Ma se anche tu l'avessi, cosa cambierebbe? Con la ragione non ci si riempie la pancia né si sta caldi d'Inverno!
- Invece cambia tutto! Cambieresti tu e cambierei anch'io di conseguenza!
- Ma come conseguenza di cosa? Di una semplice bugia?
- Una bugia non ha proprio nulla di semplice!
- Invece sì! E' stata la prima cosa che mi è venuta in mente...
- Lo vedi come sei? Metti delle pezze che sono peggiori del buco!
- Ma che dici? Ma quali pezze? E soprattutto quale buco?!
- Quando fai finta di non vedere come stanno le cose non c'è proprio niente da fare...
- Ma quali cose dovrei vedere?
- Devi vedere tutto, tutto nella sua interezza e nello stesso momento! Altrimenti non va bene!
- Ma quanti occhi dovrei avere per vedere il mondo tutto assieme?!
- Di occhi ne bastano due, anche se sono chiusi, purché siano attaccati ad un cervello, e ad un cuore anche!
- Quindi io sarei una cieca senza cuore né cervello secondo te...?
- Sì, a volte lo sei!
- E quali volte lo sarei, di grazia...? Fammi anche un solo esempio!
- Per esempio adesso!
- Adesso non conta!
- E perché non conterebbe?
- Perché adesso non è ancora finito!
- Dici che potrebbe migliorare?
- No, dico che potrebbe diventare peggio!
- Peggio di così?
- Sì…
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- Ma vedi, io supponevo che tu…
- Se usi l’imperfetto, è come se stessi giustificandoti. Hai supposto o supponi ora?
- Ho supposto, supponevo, suppongo… non farne una supposta!
- Non è una supposta, il punto è che è vietato supporre, tu, o chiunque, non deve supporre, se no poi gli tocca giustificarsi, se dice che lo stava facendo; e se sbaglia supposizione, non c’è nessuno che possa correggerlo!
- E’ impossibile non supporre! Se anche non lo dichiarassi, lo farei lo stesso, significherebbe non potersi conoscere
- No, significherebbe solo non potersi prevedere
- No, significherebbe non potersi aspettare, non potersi progettare, tu dovresti saperlo bene…
- Uhm, forse, se alludi a quella sensazione per cui qualsiasi cosa si faccia non va bene, però immagina che bello se la smettessimo tutti di supporre
- Ma bello un corno! Senza la possibilità di aspettarsi qualcosa da un altro, saremmo chiusi come ostriche. Vuoi essere un’ostrica? Proprio tu che non ci somigli per niente
- Smettila! Stai supponendo ancora, limiti la mia libertà di sorprenderti. E’ un delitto, questo.
- E’ legittima difesa, o, al minimo, io lo chiamo affetto...
- Io lo chiamo paura
- La paura ha un qualche sottile filo ben ritorto che l’allaccia all’affetto… Sei presuntuosa se non lo supponi.
- Ah, che bella cosa! Rovesci i termini del discorso, nel momento stesso in cui stai supponendo che io sia presuntuosa!
- .. perché ti voglio bene, lo posso dire
- No, no e no! Lo capisci “no”? No. Come potrei distinguere questa cosa che tu vuoi far passare per manifestazione di affetto, da quello che si chiamerebbe invece “pregiudizio”?
- E che ha di così orrendo il pregiudizio? Il pregiudizio è ciò che mi consente, per esempio, di non apprezzare troppo il tuo amico Ernesto.
- Perché? Cos’ha che non va?
- Ti sta sempre addosso e mi pare che a te non dispiaccia.
- Ma è come un fratello per me! Lo sai…
- Lo so, ma non lo suppongo…
- Perché sei pieno di pregiudizi, e non te ne accorgi neanche, anzi, non sarebbero pregiudizi se te ne accorgessi, o lo sarebbero meno, perché se ne potrebbe parlare…
- Per quel che serve parlare…senza supporre!
- Su questo forse…
- No, non darmi ragione, non la voglio la tua ragione, ora sono stanco…

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